Festival Internazionale del Jazz
Edizione 1991
La storia del Pescara Jazz
Pescara Jazz 1991
È proprio il caso di dire: tempi duri per il jazz. Negli ultimi anni si assiste ad una stasi del numero dei cultori di questa musica viva. Ma l’organizzazione del Pescara Jazz non demorde e continua, da ventidue anni, a fornire quel momento di incontro e di contatto per pescaresi, italiani ed europei. Insomma, crisi o non crisi del jazz, la manifestazione a valenza internazionale continua a collezionare successi. Questa edizione sposa l’impresa di contribuire a scuotere il pubblico mettendolo di fronte all’evidenza. Sta di fatto che questa musica si avvia a superare il periodo avverso.
Negli anni ’40 era tutto più semplice, c’era movimento musicale: i musicisti come Armstrong, Ellington, Basie, erano stimolati dalle produzioni di giovani come Young, Parker, Gillespie, Powell. Una progressiva ma cauta evoluzione caratterizzava il jazz. Ad essa seguì un momento di disorientamento con il bop. Questa edizione è stata studiata per mettere il pubblico di fronte all’evidenza che il jazz non morirà mai perché si rinnova, perché ha la capacità di rigenerarsi. Il merito è dei giovani artisti che, tecnicamente preparati e con la voglia dettata dal fascino per i “miti” del passato, si impegnano a studiare nuovi modi di proporre il jazz. La maniera migliore per rinsaldare il feeling tra i giovani e il jazz è quella di dare l’opportunità a tutti, appassionati e non, di valutare direttamente le proposte di alcuni tra i più interessanti jazzmen dei nostri tempi.
È in questo contesto che si giustifica la scelta di Pat Metheny e il suo gruppo, di Wayne Shorter, di Chick Corea che censori severi potrebbero criticare per gli ammiccamenti più o meno mascherati al rock ed al country le cui radici affondano nel terreno fertile post-boppistico e le cui prove sono molto spesso esemplari e tali da ottenere loro la incondizionata approvazione dei jazzfans. Più evidenti le motivazioni che hanno portato alla scelta di Christopher Holliday, di Mark Whitfield, degli Harper Brothers, musicisti che le riviste specializzate di tutto il mondo giudicano fra i più promettenti del nuovo corso. Ce n’è per tutti i gusti. Come frase è quella più adatta. L’esibizione di Pat Metheny e il suo gruppo dà un tocco particolare al cartellone di questa edizione. Il chitarrista è molto apprezzato soprattutto dai giovanissimi per via dei suoi momentanei approcci ad altri generi. La scelta dei musicisti citati, a detta degli organizzatori, dovrebbe garantire un allargamento della fascia di pubblico che normalmente frequenta il festival.
da “La Nuova Gazzetta” – 11 luglio 1991
Pescara Jazz 91
MARK WHITFIELD TRIO
PHIL WOODS & SPACE JAZZ TRIO
HERBIE HANCOCK – WAYNE SHORTER – STANLEY CLARKE – OMAR HAKIM
THE HARPER BROTHERS